“Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di esser persona e diventi cosa”. Cesare Beccaria
“Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.” (art. 24 della Costituzione della Repubblica Italiana)
“La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte.” (art. 27 della Costituzione della Repubblica Italiana)
“Ogni persona ha diritto ad un’equa e pubblica udienza entro un termine ragionevole, davanti a un tribunale indipendente e imparziale costituito per legge, al fine della determinazione sia dei suoi diritti e dei suoi doveri di carattere civile, sia della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta. La sentenza deve essere resa pubblicamente, ma l’accesso alla sala d’udienza può essere vietato alla stampa e al pubblico durante tutto o una parte del processo nell’interesse della morale, dell’ordine pubblico o della sicurezza nazionale in una società democratica, quando lo esigono gli interessi dei minori o la tutela della vita privata delle parti nel processo, o nella misura giudicata strettamente necessaria dal tribunale quando, in speciali circostanze, la pubblicità potrebbe pregiudicare gli interessi della giustizia. Ogni persona accusata di un reato è presunta innocente sino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente accertata. Ogni accusato ha più specialmente diritto a: a) essere informato, nel più breve tempo possibile, in una lingua a lui comprensibile, e in un modo dettagliato, della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico; b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie per preparare la sua difesa; c) difendersi da sé o avere l’assistenza di un difensore di propria scelta e, se non ha i mezzi per ricompensare un difensore, poter essere assistito gratuitamente da un avvocato d’ufficio quando lo esigano gli interessi della giustizia; d) interrogare o far interrogare i testimoni a carico ed ottenere la convocazione e l’interrogazione dei testimoni a discarico nelle stesse condizioni dei testimoni a carico; e) farsi assistere gratuitamente da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nell’udienza.” (art. 6 Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo)
PREAMBOLO – LA MISSION DI VISJUSTICE
La mission della piattaforma VisJustice è quella di garantire a tutti (cittadini, stranieri, apolidi, enti, associazioni, società) ed in maniera effettiva il diritto inviolabile di poter agire in giudizio per la difesa dei propri diritti ed interessi legittimi ed il diritto di potersi difendere in ogni stato e grado del procedimento giudiziario, in sede civile, amministrativa o penale. Tali diritti rappresentano il fulcro di ogni Stato democratico e garantiscono il corretto esplicarsi dei principi di uguaglianza, libertà e solidarietà che sono alla base della nostra Costituzione. Troppo spesso, infatti, a causa della natura della tutela richiesta, della complessità delle indagini difensive e della lunghezza dei processi, è necessario sostenere anticipatamente e continuativamente delle spese ingenti che, in assenza delle risorse economiche richieste, scoraggiano la parte lesa dal ricorrere all’azione legale e, di conseguenza, a veder riconosciuti i propri diritti. Allo stesso modo, un soggetto indagato potrebbe non disporre delle risorse economiche richieste per poter contribuire all’esercizio del proprio diritto di difesa in maniera effettiva e completa: in tal caso, le conseguenze che ne derivano nella vita del singolo individuo e, di riflesso, dell’intera collettività, appaiono ancor più drammatiche. Ed infatti, le nobili finalità dell’istituto del gratuito patrocinio (D.P.R., 30/05/2002 n° 115) si scontrano con la realtà determinata delle dinamiche processuali ed economiche: basti pensare agli stringenti requisiti richiesti per l’accesso, all’esiguità dei compensi ed ai ritardi connessi al pagamento delle notule. Datità che scoraggiano gli avvocati dall’iscriversi negli elenchi speciali per il patrocinio a spese dello Stato, così rendendo spesso inefficace questo strumento costituzionale. Nondimeno, gli strumenti riparativi già riconosciuti dal Legislatore (indennizzo per ingiusta riparazione, artt. 314-315 c.p.p.; il diritto all’equa riparazione per il mancato rispetto del “termine ragionevole” di durata del processo, l. n. 89 del 24 marzo 2001, c.d. “Legge Pinto”) richiedono un ingente esborso economico che potrebbe essere “denegato” al soggetto proprio per le ripercussioni derivanti nel suo patrimonio dalla ingiusta reclusione inflitta. Infine, corollario del corretto funzionamento della bilancia della giustizia è che la pena tenda ad una funzione effettivamente rieducativa: ciò può verificarsi solo favorendo il reinserimento lavorativo/professionale e garantendo il prosieguo e lo sviluppo dei rapporti personali di chi si veda sottoposto ad una limitazione della propria libertà personale (soggetti detenuti negli istituti penitenziari per adulti o per minorenni, soggetti ospitati nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, “REMS”). Solo percorrendo tali strade, infatti, l’individuo può essere proiettato fin da subito “fuori dal carcere”, verso una comunità pronta a riconoscerlo e ad accoglierlo. TITOLO I – PRINCIPI FONDAMENTALI
1. Lo scopo della piattaforma VisJustice è quello di riequilibrare la bilancia della giustizia tramite il sostegno offerto dagli utenti.
2. La piattaforma VisJustice orienta la propria azione applicando i principi di:
• Uguaglianza: tutti possono istituire campagne di raccolta e beneficiare delle somme raccolte attraverso la piattaforma, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, in ottemperanza ai principi di uguaglianza e di solidarietà dettati dalla nostra Carta Costituzionale; • Senso civico: VisJustice opera applicando i dettami e lo spirito della nostra Costituzione nella società in cui viviamo, al fine di garantire una convivenza pacifica e democratica tra gli utenti della piattaforma ed al di fuori della piattaforma stessa. Ove vengano in rilievo materie non espressamente regolamentate dalla legge vigente, VisJustice si conforma ai principi dettati in materie analoghe, sempre nel rispetto dei limiti invalicabili tracciati dal nostro legislatore; • Riservatezza: VisJustice si impegna a non diffondere i dati personali acquisiti, salvo espresso consenso da parte del titolare dei medesimi, e a non divulgare dati sensibili inerenti l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, l'appartenenza sindacale, lo stato di salute o la vita sessuale degli utenti; • Trasparenza: la piattaforma VisJustice opera con la massima trasparenza, informando gli utenti secondo il più alto canone di diligenza richiestole delle finalità, dell’avanzamento e degli esiti delle campagne di raccolta istituite; • Fiducia: l’operato di VisJustice è interamente dettato dalla fiducia, inteso quale canone di buona fede contrattuale nei confronti dei suoi utenti e come rispetto della personalità e delle idee di chiunque, a qualsiasi titolo, interagisca con la piattaforma. A tal fine, VisJustice applica con il maggior scrupolo possibile i principi di riservatezza e trasparenza, nel rispetto degli altri principi dettati dal Codice etico.
3. L’osservanza dei principi dettati dal Codice Etico di VisJustice è garantita mediante l’istituzione di un Comitato Etico, indipendente e imparziale, regolato dalle norme dettate in materia dal presente Codice, dallo Statuto Sociale e dal Regolamento.
TITOLO II PRINCIPI FONDAMENTALI IN MATERIA DI ISTITUZIONE DELLE CAMPAGNE DI RACCOLTA
4. I fondatori di una campagna di raccolta, a pena di espulsione dalla piattaforma, devono orientare il proprio operato ai principi fondamentali dettati dal Codice Etico.
5. VisJustice non tollera alcuna forma di discriminazione razziale, sociale e di genere, ripudia la mancanza di continenza verbale ed ogni forma di cyberbullismo. La violazione di tali regole, considerate da VisJustice basilari per la convivenza degli utenti sulla piattaforma democratica, comporta l’espulsione dalla stessa.
6. Non possono essere istituite raccolte fondi per garantire il diritto di difesa di soggetti indagati o condannati in qualsiasi grado per i seguenti reati: artt. 416bis (Associazione per delinquere di tipo mafioso anche straniere), 422 (Strage), 544bis (Uccisione di animali), 544ter (Maltrattamento di animali), 544 quinquies (Divieto di combattimenti tra animali), 571 (Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina), 572 (Maltrattamenti contro familiari o conviventi), 583 bis (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili), 600 (Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù), 600 bis (Prostituzione minorile), 600 ter (Pornografia minorile), 600 quinquies (Iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 601 (Tratta di persone), 601bis (Traffico di organi prelevati da persona vivente), 602 (Acquisto e alienazione di schiavi), , 603bis (Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro), 604bis (Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa), 608 (Abuso di autorità contro arrestati o detenuti), 609bis (Violenza sessuale), 609quater (Atti sessuali con minorenne), 609octies (Violenza sessuale di gruppo), 609undecies (Adescamento di minorenni), 612bis (Atti persecutori), 612ter (Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti), 613bis (Tortura), 643 (Circonvenzione di incapace) e 648bis (Riciclaggio) del codice penale.
7. VisJustice si riserva in ogni caso di non dar luogo all’istituzione delle campagne di raccolta ove lo scopo e le finalità di queste non risultino conformi alla legge e al presente Codice Etico.
8. Il giudizio di compatibilità sullo scopo e sulle finalità delle raccolte fondi alla disciplina vigente e ai principi dettati dal presente Codice Etico è riservato al Comitato Etico.
TITOLO II ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA NEI CONFRONTI DEGLI UTENTI
9. VisJustice favorisce il confronto ed il raccordo tra utenti, sostenitori e fondatori delle raccolte fondi, in applicazione dei principi di imparzialità, collaborazione e cooperazione.
10. VisJustice si impegna a fornire periodicamente e pubblicamente resoconti sullo stato dei procedimenti giudiziari e delle iniziative avviate grazie alle campagne di raccolta conclusesi sulla propria piattaforma.
11. Al fine di adempiere agli obblighi di trasparenza assunti nei confronti dei propri utenti, VisJustice si impegna a pubblicare semestralmente un report di trasparenza, redatto in maniera chiara e che offra una rappresentazione veritiera e corretta dell’avanzamento delle campagne in corso.
12. VisJustice si impegna a rendere noti gli esiti delle campagne di raccolta conclusesi mediante pubblicazione dei relativi rendiconti finali, in cui verranno illustrati ai sostenitori l’importo conseguito e le concrete modalità di impiego dei fondi ricavati, e con pubblicazione di contenuti multimediali periodicamente aggiornati aventi ad oggetto le testimonianze dirette dei fondatori e dei beneficiari delle campagne di raccolta.
13. VisJustice si impegna a rispondere alle richieste dei propri utenti con la massima accuratezza, puntualità e celerità, nel rispetto dei dati personali e sensibili altrui e dei limiti dettati dal Codice Etico. TITOLO III GESTIONE DELLE INFORMAZIONI
14. VisJustice ripudia ogni divulgazione dei dati sensibili dei propri utenti per finalità meramente commerciali.
15. Ogni dato sensibile dei fruitori della piattaforma cui VisJustice sia a qualsiasi titolo in possesso verrà trattato con la massima riservatezza e ed utilizzato esclusivamente per le finalità prefissate con l’utente, salvo la necessità di rendere noti tali dati per fini di pubblica utilità alle Autorità competenti in materia ed in conformità alla disciplina vigente.
16. I dati personali dei sostenitori non verranno resi pubblici se non previo consenso dei medesimi, salvo la necessità di renderli noti per fini di pubblica utilità alle Autorità competenti ed in conformità alla disciplina vigente.
17. In ogni caso, non verranno resi noti nei report di trasparenza e nei rendiconti finali i dati personali dei sostenitori che decidano di contribuire in forma anonima.
TITOLO IV CONFLITTO DI INTERESSI
18. Ove venga istituita una campagna di raccolta il cui scopo possa determinare un caso di conflitto di interessi, VisJustice si astiene dall’organizzazione della raccolta fondi, informandone tempestivamente il Comitato Etico e gli organizzatori e motivando a questi ultimi le cause del diniego.
19. Per conflitto di interessi si intende ogni situazione in cui VisJustice possa, anche solo potenzialmente, avere interessi di natura finanziaria ed economica in contrasto con lo scopo di una campagna di raccolta.
20. Il conflitto di interessi sussiste anche ove il titolare dell’interesse privato che potrebbe porsi in contrasto con lo scopo della campagna di raccolta sia un dipendente, un dirigente o un rappresentante legale di VisJustice; in tale ipotesi, il conflitto di interessi può derivare anche derivante da particolari legami di parentela, affinità, convivenza o frequentazione abituale con i soggetti interessati dalla campagna di raccolta.
21. Il dipendente, il dirigente o il rappresentante legale che si trovi in una situazione di conflitto di interessi informa tempestivamente VisJustice ed il Comitato Etico. In tal caso, VisJustice si astiene dall’organizzazione della raccolta fondi, informandone tempestivamente gli organizzatori. Il Comitato Etico, ove richiesto, motiva agli organizzatori le cause del diniego.
TITOLO V COMITATO ETICO
22. Ai fini dell’effettiva operatività delle norme del presente Codice, è istituito un Comitato Etico.
23. I membri del Comitato Etico sono tenuti alla massima riservatezza nel corso dell’espletamento del proprio incarico.
24. Il numero, i requisiti e le modalità di nomina dei membri del Comitato Etico sono disciplinati dallo Statuto Sociale.
25. Le modalità di funzionamento e di audizione del Comitato Etico sono disciplinate con apposito regolamento interno reso noto agli utenti mediante pubblicazione sulla piattaforma VisJustice.
TITOLO VI- DISPOSIZIONI FINALI
26. I fondatori, i sostenitori, gli utenti e i beneficiari delle campagne di raccolta, i dipendenti ed i dirigenti di VisJustice s.r.l., i membri del Comitato Etico e chiunque operi per la piattaforma VisJustice sono tenuti al rispetto dei principi dettati dal presente Codice etico.
27. VisJustice si riserva, ove dalla lesione di dette regole derivi una lesione della sua immagine o del suo operato, di esercizio di ogni diritto e/o azione per il risarcimento dei danni conseguiti.